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Concluso il “Corso avanzato di geomorfologia carsica ipogea applicato alla fase esplorativa, documentativa e di rilevamento topografico in grotta”

Si è concluso il “Corso avanzato di geomorfologia carsica ipogea applicato alla fase esplorativa, documentativa e di rilevamento topografico in grotta” della Scuola Nazionale di Speleologia del CAI, quale Corso nazionale / Corso tematico-culturale / Tematismo Ambiente grotta, tenutosi dal 12 al 14 maggio 2023 in località Grotta Gigante (Trieste) e realizzato in partnership dalla Commissione Grotte “E. Boegan”, SAG CAI di Trieste con il Laboratorio speleologico e di tecniche fluorimetriche APS ETS di Farra d’Isonzo (GO).

Otto docenti: Sergio Dambrosi, Maurizio Comar, Stefano Furlani, Alberto Riva, Laura Sanna, Rino Semeraro, Paola Tognini, Marco Vattano, hanno strutturato un corso che, come dal titolo, realmente era avanzato e mirato ad obiettivi specifici, e pratici, rivolti allo speleologo (ovviamente non neofita) che utilmente opera nel rilevamento e nella documentazione delle grotte. PowerPoint, anch’essi specifici e, nella stragrande maggioranza, realizzati appositamente per l’evento hanno illustrato dodici lezioni: Rocce carbonatiche, aspetti litologici, di Sergio Dambrosi; Rilevamento geostrutturale in cavità carsiche, di Maurizio Comar; Elementi geomorfologici nel rilievo topografico di cavità, di Maurizio Comar; Strutture tettoniche alla scala delle cavità carsiche, di Alberto Riva; Speleotemi: interesse per la ricostruzione evolutiva delle cavità e possibilità di datazione, di Stefano Furlani; Morfologie del carsismo ipogenico, di Marco Vattano; Cenni sulle grotte nelle evaporiti, di Marco Vattano; Aspetti e morfologia dei fenomeni del processo Ghost rock karstification, di Paola Tognini; Morfologie in 3D in cavità con laser scanner, di Laura Sanna; Scallops in cavità: significato, rilevamento e diagrammi, di Laura Sanna; Sviluppo e geomorfologia delle gallerie, di Rino Semeraro; Sviluppo e geomorfologia dei pozzi, di Rino Semeraro. Per motivi organizzativi la lezione della Tognini è stata illustrata da Furlani, mentre Vattano, che ci ha telefonato trovarsi bloccato in aeroporto a Roma (stop dei voli), ha potuto svolgere la lezione da lì, quindi da remoto. Comunque, pur con questi inconvenienti e con un meteo inclemente, tutto è andato come da programma.

Diciannove gli iscritti al corso, con un buona provenienza dal Friuli Venezia Giulia, hanno potuto seguire le lezioni con un “calendario” piuttosto fitto (oltre che impegnativo), anche se comunque – con un po’ di sacrificio – si è trovato spazio per domande e question time. Fortunatamente, la localizzazione del corso, in un edificio appena ristrutturato dalla Commissione “E. Boegan” nel comprensorio della Grotta Gigante, ha agevolato la logistica sia per i coffee break che i pranzi appoggiandosi ai ristoratori a due passi dall’aula. È stata inoltre organizzata una cena in un ristorante tipico del Carso, per cui docenti e corsisti hanno potuto confrontarsi con la rustica e sapida “cucina carsolina” (con vini e grappe “conseguenti e susseguenti”). Al di là di ciò, i corsisti hanno avuto modo di spaziare nelle diverse tematiche della geomorfologia ipogea, precisando che le lezioni sono state strutturate per affrontare lo studio e il riconoscimento sul terreno (o meglio in cavità) dei principali processi e riscontri geomorfologici limitando il campo alle rocce carsiche, necessariamente escludendo (per ragioni di tempo) la disamina di fenomeni di pseudocarsismo etc., anche se, in verità, accenni si sono fatti, come per le quarziti, ma semplicemente per alcune similitudini e convergenze, giacché quella trattazione ci avrebbero portato troppo in là. Ai corsisti è stata fornita una chiavetta con i PowerPoint di tutte le lezioni, riservate a loro per solo uso personale (con accordo sottoscritto) in quanto necessario per ragioni di copyright.

Il corso era valido quale aggiornamento per i Titolati di 1° e 2° livello e per Istruttori Sezionali CAI. La consegna degli attestati, a cura del direttore del corso Marco Di Gaetano e del presidente della Commissione Grotte “E Boegan” Aldo Fedel, con il rituale brindisi, hanno concluso un evento che, considerato l’impegno delle vari attori (sia come enti che persone), almeno dall’apprezzamento manifestato dai corsisti, valutiamo sia stato proficuo, e pure vantaggioso, sotto l’aspetto della fattibilità di possibili iniziative di ricerca e collaborazione che sono state delineate.

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