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Conclusa l’ultima edizione del Corso “Idrologia carsica – Tecniche di tracciamento” con lo “Stage applicativo 2024”

I corsi “Idrologia carsica – Tecniche di tracciamento” sono stati progettati fin dal 2017 da un team di specialisti, nell’ambito della speleologia, che poi fonderanno il “Laboratorio speleologico e di tecniche fluorimetriche ETS APS”. Questa ultima edizione, “Stage applicativo 2024”, è stata patrocinata dalla Commissione Nazionale Scuole di Speleologia della Società Speleologica Italiana con l’organizzazione della Scuola di Speleologia SSI della Società Adriatica di Speleologia APS e del Laboratorio Speleologico di Tecniche Fluorimetriche ETS APS (SpeleoLab) quale corso di secondo livello SSI. Il corso si è tenuto presso la Sala del CEO di Malchina (TS), sul Carso, i giorni 26-27 ottobre 2024. La partecipazione al corso è stata validata anche dall’OTTO CAI del Friuli-Venezia Giulia.

Si tratta di un modulo ormai collaudato, che di volta in volta viene adattato all’occorrenza specifica; l’operatività avviene in sala e in campagna, con lezioni ed esercitazioni pratiche. Sono stati docenti: Gian Domenico Cella (SNS CAI, Speleolab, GGNovara) Maurizio Comar (CRSS, Speleolab) Sergio Dambrosi (SAS, Speleolab) Fabio Gemiti (SAS, Speleolab), Rino Semeraro (Speleolab), Bruno Vojtissek (SAS, Speleolab) e Luca Zini (UniTS). Le tematiche si sono così susseguite: 1) Idrogeologia carsica (Zini), 2) I traccianti artificiali (Cella), 3)Traccianti naturali (Comar), 4) Geochimica delle acque carsiche (Gemiti), 5) Misura delle portate (Dambrosi), 6) Campo di esercitazione al Lago di Pietrarossa e allestimento dei punti di rilevamento (Vojtissek), 7) Misura della portata (metodo ionico NaCl) e iniezione dei traccianti (Cella e Dambrosi), 8) Termine della misurazione e mini-tracciamento, recupero dei captori e dei materiali impiegati (Vojtissek), 9) Download ed elaborazione dei dati raccolti, produzione dei grafici, discussione e confronto dei risultati (Cella e Dambrosi), 10) Bilancio idrologico di un’area carsica (Cella)  11) Question time sul lavoro della giornata, 12) Esempi di tracciamenti qualitativi e semi-quantitativi nell’area di giunzione Alpi-Dinaridi (R. Semeraro), 13) Tipo e modalità dei tracciamenti (Cella), 14) Captori e loro preparazione (Cella, Dambrosi), 15) Riconoscimento dei traccianti, in laboratorio e speditivo (uranina, solforodamina B, Tinopal CBS-X) e test sui captori precedentemente posizionati a Pietrarossa (Cella, Dambrosi), 16) Tracciamenti recenti sul Carso (Restaino).

Una ventina d’iscritti provenienti da varie parti della regione Friuli Venezia Giulia, sia speleologi che di ambito universitario, hanno seguito le lezioni. A fine corso a tutti loro è stata consegnata una chiavetta con i PPT delle lezioni e una specifica torcia UV a 365 nm per il riconoscimento speditivo di alcuni traccianti fluorescenti. Al pranzo di chiusura sono stati rilasciati gli attestati, validi anche come corso di aggiornamento per gli istruttori SSI e CAI.

Complessivamente valutiamo che il corso abbia avuto un buon risultato, stante l’interesse reale che i corsisti hanno manifestato, le numerose domande specifiche che sono state poste e i feedback che ci sono stati rilasciati. Corsi specialistici di questo genere sono un impegno piuttosto gravoso, i corsisti devono concentrarsi su numerose tematiche scientifiche e il tempo a disposizione è limitato. Ciò viene ovviamente compensato dalla distribuzione di un abbondante materiale didattico che il corsista, poi, acquisirà successivamente come conoscenze scientifiche e tecniche concepite già quale strumento avanzato.

Per concludere, la formula studiata dallo SpeleoLab di coinvolgere e affidare alle associazioni speleologiche di riferimento sul territorio l’intera parte organizzativa e “istituzionale” (in questo caso con la SSI) riservandosi solo l’onere della gestione della parte scientifica fondamentale, sembra sia funzionale per un virtuoso rapporto tra speleologia esplorativa e speleologia di ricerca.     

   

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