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Progetto Acqua Negra 2023: avviato un nuovo progetto multidisciplinare nella speleologia di ricerca

Da alcuni mesi è stato avviato un importante progetto multidisciplinare sottoscritto con accordo di partnership tra: 1) Centro Ricerche Carsiche “C. Seppenhofer” di Gorizia, 2) Commissione Grotte “E Boegan” SAG CAI di Trieste, 3) Gruppo Grotte Associazione XXX Ottobre CAI Trieste, 4) Società Adriatica di Speleologia di Trieste, 5) Unione Speleologica Pordenonese CAI di Pordenone.

Il coordinamento scientifico è del Laboratorio speleologico e di Tecniche Fluorimetriche.

Il Progetto Acqua Negra è un progetto di ricerca nell’ambito della speleologia mirato alla conoscenza del bacino idrogeologico del Torrente Foce nelle Prealpi Carniche, affluente di destra del Torrente Arzino. Il Foce attraversa un territorio gran parte carsico e caratterizzato da rilevanti fenomeni carsici sotterranei, tra cui inghiottitoi, sorgenti, e, nella sua parte a valle, l’importante Risorgiva Acqua Negra che si ipotizza dreni una aliquota consistente delle acque infiltratesi nel bacino. Attualmente il progetto è in pieno svolgimento.

Il corso d'acqua che esce dalla risorgiva Acquanegra in regime attivo
Il corso d’acqua che esce dalla risorgiva Acquanegra in regime attivo

Le cattive condizioni meteorologiche di settembre hanno fatto rimandare una spedizione subacquea internazionale mirata all’esplorazione  e alla dettagliata documentazione con rilevamento topografico e video della parte sommersa della grotta. La Risorgiva Acqua Negra, infatti, è costituita da una zona aerata e una sommersa, quest’ultima esplorata già per circa 700 metri in immersione a oltre 60 metri di profondità. Sono invece proseguiti i rilievi topografici della parte aerata, attualmente per circa mezzo chilometro di condotte, ed anche in questo caso per proseguire si attende un periodo non affetto da precipitazioni giacché si sono verificate situazioni di pericolo.

Le ricerche idrogeologiche sono state intanto iniziate monitorando in continuo con sonde multiparametriche i dati fisico-chimici fondamentali nelle cavità (livello idrico, temperatura e conducibilità elettrica dell’acqua, pressione atmosferica e temperatura dell’aria). In sintonia, col mese di ottobre è iniziato un ciclo, con frequenza mensile, di acquisizioni fisico chimiche all’Acqua Negra comprendente pure il campionamento delle acque per le analisi chimiche previste. Si misurano temperatura, conducibilità elettrica, pH, ossigeno disciolto e diossido di carbonio in acqua. I campioni d’acqua sono poi avviati al laboratorio chimico accreditato, prescelto, per le analisi (calcio, magnesio, durezza, potassio, sodio, nitrato, cloruro, solfato, bicarbonati, alcalinità totale, silice disciolta). Inoltre, su un transetto idrografico prestabilito dell’Acqua Negra viene sempre eseguita la misura di portata con metodo ionico allo lo scopo di costruire la curva dei rapporti deflussi/livelli non essendoci la possibilità di installare uno stramazzo.

Strumentazioni tecniche sul campo
Strumentazioni tecniche sul campo

Si sta pianificando, probabilmente per il 2024, un multi-tracer test che sarà eseguito (come per il TracerKanin project) iniettando in tre input tre traccianti diversi e monitorando poi ai possibili recapiti sia con sonda fluorimetrica che puntualmente con prelievi d’acqua e fluocaptori, così da ottenere un quadro esauriente dell’eventuale transito dei traccianti e disporre di misure semiquantitative (e se sarà possibile pure quantitative).

Parallelamente è in corso di esplorazione la forra del Torrente Foce, poco conosciuta e di difficile percorrenza, con obiettivo la sua documentazione geologica e idrogeologica, specie su possibili sorgenti ignote e zone di assorbimento in subalveo altrettanto sconosciute.

È in corso di attuazione, inoltre, la revisione topografica con indagini geologiche e geomorfologiche dei principali inghiottitoi e cavità-sorgenti del bacino del Foce. Già in due delle grotte principali sono stati eseguiti rilevamenti e acquisizione di dati.  Lo scopo è quello di studiare gli aspetti fondamentali del carsismo ipogeo. Il particolare sono previste, in collaborazione con Università, indagini e sui depositi di riempimento e sugli speleotemi, quest’ultimi attraverso radiodatazione U/Th con analisi da avviare a laboratori specializzati esteri. Obiettivo: inquadrare con vincoli temporali certi l’evoluzione delle grotte del sistema carsico.

Tratto disagevole del torrente "Foce"
Tratto disagevole del torrente “Foce”

Il Progetto Acqua Negra è dunque un progetto complesso, ad ampio respiro, che sicuramente esprime bene le sfide moderne della speleologia scientifica. Per raggiungere ciò la partnership (sorta dalla speleologia) ha deciso di investire risorse umane, strumentali e finanziarie dimensionate all’entità del progetto.

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Da alcuni mesi è stato avviato un importante progetto multidisciplinare sottoscritto con accordo di partnership tra: 1) Centro Ricerche Carsiche “C. Seppenhofer” di Gorizia, 2) Commissione Grotte “E Boegan” SAG CAI di Trieste, 3) Gruppo Grotte Associazione XXX Ottobre CAI Trieste, 4) Società Adriatica di Speleologia di Trieste, 5) Unione Speleologica Pordenonese CAI di Pordenone.

Il coordinamento scientifico è del Laboratorio speleologico e di Tecniche Fluorimetriche.

Il Progetto Acqua Negra è un progetto di ricerca nell’ambito della speleologia mirato alla conoscenza del bacino idrogeologico del Torrente Foce nelle Prealpi Carniche, affluente di destra del Torrente Arzino. Il Foce attraversa un territorio gran parte carsico e caratterizzato da rilevanti fenomeni carsici sotterranei, tra cui inghiottitoi, sorgenti, e, nella sua parte a valle, l’importante Risorgiva Acqua Negra che si ipotizza dreni una aliquota consistente delle acque infiltratesi nel bacino. Attualmente il progetto è in pieno svolgimento.

Il corso d'acqua che esce dalla risorgiva Acquanegra in regime attivo
Il corso d’acqua che esce dalla risorgiva Acquanegra in regime attivo

Le cattive condizioni meteorologiche di settembre hanno fatto rimandare una spedizione subacquea internazionale mirata all’esplorazione  e alla dettagliata documentazione con rilevamento topografico e video della parte sommersa della grotta. La Risorgiva Acqua Negra, infatti, è costituita da una zona aerata e una sommersa, quest’ultima esplorata già per circa 700 metri in immersione a oltre 60 metri di profondità. Sono invece proseguiti i rilievi topografici della parte aerata, attualmente per circa mezzo chilometro di condotte, ed anche in questo caso per proseguire si attende un periodo non affetto da precipitazioni giacché si sono verificate situazioni di pericolo.

Le ricerche idrogeologiche sono state intanto iniziate monitorando in continuo con sonde multiparametriche i dati fisico-chimici fondamentali nelle cavità (livello idrico, temperatura e conducibilità elettrica dell’acqua, pressione atmosferica e temperatura dell’aria). In sintonia, col mese di ottobre è iniziato un ciclo, con frequenza mensile, di acquisizioni fisico chimiche all’Acqua Negra comprendente pure il campionamento delle acque per le analisi chimiche previste. Si misurano temperatura, conducibilità elettrica, pH, ossigeno disciolto e diossido di carbonio in acqua. I campioni d’acqua sono poi avviati al laboratorio chimico accreditato, prescelto, per le analisi (calcio, magnesio, durezza, potassio, sodio, nitrato, cloruro, solfato, bicarbonati, alcalinità totale, silice disciolta). Inoltre, su un transetto idrografico prestabilito dell’Acqua Negra viene sempre eseguita la misura di portata con metodo ionico allo lo scopo di costruire la curva dei rapporti deflussi/livelli non essendoci la possibilità di installare uno stramazzo.

Strumentazioni tecniche sul campo
Strumentazioni tecniche sul campo

Si sta pianificando, probabilmente per il 2024, un multi-tracer test che sarà eseguito (come per il TracerKanin project) iniettando in tre input tre traccianti diversi e monitorando poi ai possibili recapiti sia con sonda fluorimetrica che puntualmente con prelievi d’acqua e fluocaptori, così da ottenere un quadro esauriente dell’eventuale transito dei traccianti e disporre di misure semiquantitative (e se sarà possibile pure quantitative).

Parallelamente è in corso di esplorazione la forra del Torrente Foce, poco conosciuta e di difficile percorrenza, con obiettivo la sua documentazione geologica e idrogeologica, specie su possibili sorgenti ignote e zone di assorbimento in subalveo altrettanto sconosciute.

È in corso di attuazione, inoltre, la revisione topografica con indagini geologiche e geomorfologiche dei principali inghiottitoi e cavità-sorgenti del bacino del Foce. Già in due delle grotte principali sono stati eseguiti rilevamenti e acquisizione di dati.  Lo scopo è quello di studiare gli aspetti fondamentali del carsismo ipogeo. Il particolare sono previste, in collaborazione con Università, indagini e sui depositi di riempimento e sugli speleotemi, quest’ultimi attraverso radiodatazione U/Th con analisi da avviare a laboratori specializzati esteri. Obiettivo: inquadrare con vincoli temporali certi l’evoluzione delle grotte del sistema carsico.

Tratto disagevole del torrente "Foce"
Tratto disagevole del torrente “Foce”

Il Progetto Acqua Negra è dunque un progetto complesso, ad ampio respiro, che sicuramente esprime bene le sfide moderne della speleologia scientifica. Per raggiungere ciò la partnership (sorta dalla speleologia) ha deciso di investire risorse umane, strumentali e finanziarie dimensionate all’entità del progetto.